We believe in Ibra

Un altro #rigoreperilmilan?
(Da scrivere così se no non è omologato, come i concerti senza la bandiera dei 4 mori)
Sì, un altro. ma c’era, per cui non rompete il cazzo e passate oltre.
D’altronde chi ne sa insegna che se giochi spesso nell’area avversaria è più facile ottenere rigori a favore. Punto.
Ah già, il presunto rigore negato al Cagliari identico a quello dato al Milan.
Riguardateveli, sono davvero identici?
No, non lo sono, vero?
In quello dato al Milan, le braccia di Ibra sono lontane dal corpo e non toccano il difensore. Invece in quello reclamato dal Cagliari Sottil prende per la maglia Diaz e praticamente se lo tira addosso. Il primo è rigore, il secondo no.
Passate oltre, non c’è nulla da vedere.

Per quelli invece della mozione #culomilan, vorrei ricordare che ieri abbiamo preso il 14° palo di questa stagione.
Inoltre, ma qui più che di sfiga si deve parlare di arbitri, abbiamo perso per squalifica altri due titolari (Salamella è stato decisamente pirla e merita di essere crocifisso all’ingresso di Milanello, ma l’ammonizione di Romagnoli è surreale quasi quanto quella di Leao la scorsa settimana).

A proposito di arbitri, anche ieri abbiamo avuto a che fare con un arbitraggio decisamente bizzarro, e forse prima o poi bisognerà trovare qualche soluzione. Non mi ricordo, nel recente passato, una generazione di arbitri tanto scarsa come quella attuale. Non è che potremmo passare direttamente alla prossima?

Ancora per almeno una settimana, e non è poco, nella corsa alla zona Champions siamo quelli messi meglio di tutti. Direi che qui ci sta un salutate la capolista. Finché dura, è una bella sensazione.
Lo scudetto inevitabilmente è destinato a finire nelle mani della seconda squadra di Milano, quella che nemmeno sa come si chiama, ma nel frattempo godiamoci il momento.
Sabato prossimo affronteremo l’Atalanta con molti dubbi di formazione e con qualche certezza. Tra cui, soprattutto, quella che chiunque scenderà in campo darà l’anima. Non è poco, è questo che finora fa e ha fatto la differenza.

E poi c’è lui Zlatan. 39 anni. 12 gol in 8 partite. Un ragazzino che si diverte con gli altri ragazzini.
Anche io credo in Zlatan.

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