Milan 2020

La favola dei ragazzi terribili continua. Una cosa è certa, non si può non voler loro del bene.
Questo è ben lontano dai migliori Milan della storia, come livello dei singoli, ma credo che pochi Milan siano stati una squadra quanto lo è questa banda di ragazzini guidati da Padre Pioli.

Ieri sera abbiamo avuto l’ennesima conferma che anche in piena emergenza, senza il centrocampo (Kessie e Bennacer), con in difesa il sostituto fuori ruolo (Kalulu è arrivato come terzino) del sostituto di Kjaer, e senza il Capo di Tutto, loro non mollano, non mollano mai.
La Ladzie ha giocato meglio per gran parte della partita, ma se alla fine chi si è portato a casa i 3 punti siamo noi non è per caso. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti.

Cosa succederà nel 2021 non lo sa nessuno, ma per ora sappiamo che ci entreremo da primi in classifica, con 8 punti di vantaggio sulla squadra che attualmente occupa il 4° posto, senza ancora aver perso una partita, accumulando record inutili, ma gratificanti.

Auguri milanisti a (quasi) tutti, quindi, e mi raccomando, salutate la capolista.

La ricetta

Quindi facciamola anche noi sta battuta, che se ne sente la necessità: Acerbi è uno di quelli che hanno ricevuto la ricetta per marcare Piatek. La differenza rispetto ad altri è che l’ha pure letta.
Ok, sta benedetta ricetta a dire il vero mi sembra un filino datata, diciamo che ha la stessa età del giuoco del calcio: marcatura a uomo e appena si avvicina il pallone, stendilo (non il pallone, l’uomo). Se l’arbitro non ha nulla da obiettare, vai avanti così tutta la partita.
L’arbitro non ha avuto nulla da obiettare.
Acerbi è andato avanti tutta la partita.
I suo compagni di squadra pure, nella più classica delle loro interpretazioni del calci:, mena come un fabbro e buttati come un angelo del proscenio.
Il Milan ha comunque aiutato parecchio l’impresa di Acerbi, facendo di tutto per non dare a Piatek un pallone decente che fosse uno. Forse perché preoccupati della sua incolumità.
Cose che capitano quando entri in campo con la sola preoccupazione di non prenderle. C’è di buono che fino a un paio di mesi fa le avremmo prese, invece ieri la Lazio è stata più pericolosa coi gomiti che coi piedi e lo 0-0, anche se non bello, ci sta.