Uno bravo a fare queste cose potrebbe cercare di studiare i processi mentali di chi accusa il maestrone di voler fare un’operazione puramente commerciale, addirittura citando l’avvelenata (questo significa aver capito tutto), per aver fatto uscire, dieci anni dopo “l’ultima Thule”, un disco di brani non suoi (quelli bravi li chiamano cover), solo su supporto fisico (vinile o cd), in un momento in cui se non esci sulle piattaforme digitali neppure esisti.
Io comunque “Canzoni da intorto” l’ho comprato, ma non l’ho ancora ascoltato, perché ho un po’ paura.