In attesa del derby di Coppa

Partiamo da un paio di considerazioni sul campionato.
Mancano 5 giornate, in teoria 15 punti complessivi se dovessimo miracolosamente vincerle tutte, e abbiamo 8 punti di vantaggio sulla quarta e, soprattutto, 13 sulla quinta. Per cui anche se non c’è ancora la certezza matematica, la qualificazione alla prossima Champions League è quasi assicurata.
L’obiettivo della stagione è quasi raggiunto e dovrebbe proprio succedere una catastrofe per perderlo.
Per cui la mia valutazione su questa stagione non può che essere ampiamente positiva.

Dal punto di vista formale siamo ancora primi, anche se la squadra che ci segue precedendoci ha a disposizione 18 punti, dato che ha il famoso recupero col Bologna (sempre che le vincano tutte).
Lo dico da inizio stagione, loro sono i favoriti, hanno una rosa più completa e, a questo punto, un calendario favorevole. Non mi stupirei se ala fine si portassero a casa il secondo scudetto consecutivo.
Però per come la vedo io i cugini, che pur partono avvantaggiati, non sono neppure loro la macchina da guerra che vorrebbero essere e potrebbero comunque fare qualche passo falso. L’importante è saperne approfittare.
In teoria la corsa è ancora aperta pure per il Napoli.

Noi guardiamo al futuro, e per il nostro futuro partire da due secondi posti di fila sarebbe comunque un gran bel partire.
Certo, vedersi lì in cima a questo punto del campionato e non farci un pensierino è impossibile, soprattutto per un tifoso. Ma in attesa di vedere come andrà a finire, teniamoci ben stretto quello che abbiamo.
E’ acclarato che abbiamo una ottima difesa, e un attacco migliorabile. Su questo bisognerà lavorare per il futuro di cui parlavo prima.

Ma parliamo di un futuro ancora più vicino: il derby di stasera.
Francamente non so cosa aspettarmi.
Quest’anno abbiamo avuto buoni risultati negli scontri diretti, e in generale contro le squadre che non piazzano il pullman davanti alla porta facciamo meno fatica a trovare il gol. Ma si tratta di uno scontro diretto, una partita da dentro o fuori e in questo caso l’approccio mentale fa tutta la differenza del mondo.
Si tratta quindi di tare una dimostrazione di maturità in una situazione cui molti dei nostri ragazzini si trovano, a questo livello, forse per la prima volta.
Sperando inoltre che nessuno si faccia distrarre troppo dalle notizie sulla possibile cessione della squadra.
Ci vuole l’atteggiamento giusto, e un po’ di culo, perché un singolo episodio può cambiare tutto.

Peraltro oggi iniziano anche i playoff di Eurolega.
Quindi partita dell’Olimpia alle 19,00. derby alle 21,00.
Diciamo che so come passare la serata.

Milan – Benevento 2-0 e la vera rovina del calcio moderno

Avrei voluto semplicemente commentare la serata di ieri sera, con una vittoria meritata che, se non avessimo sprecato troppe occasioni, sarebbe stata larga anzi larghissima.
Ma poi mi sono imbattuto nella notizia che segue, e mi è salito il sangue al cervello.

La notizia è stata riportata, con un rilievo variabile ma non eccessivo, da varie testate. E questo è uno dei problemi: il fatto che ormai sia riportato quasi come una cosa normale il fatto che gli ultras possano chiedere, e ottenere, un incontro con un giocatore per ricattarlo.
Direte che ci sta che i giocatori non siano trattati come mostri sacri e che ci sia la possibilità di avvicinarli come con qualsiasi altro essere umano. Fate una prova, andate a Milanello, o dove si allena qualsiasi altra squadra, quella che volete, fate voi, e chiedete di poter fare quattro chiacchiere con qualsiasi giocatore. Poi vediamo che vi rispondono.
Ora che avete fatto la prova, anche solo mentalmente, ripensate a quello che è successo.
Vi sembra normale che una delegazione di ultras (non chiamateli tifosi, sono un’altra cosa) possa accedere al luogo del ritiro di una squadra di professionisti di qualunque sport a chiedere e ottenere un confronto con un giocatore o con l’allenatore?

Non più di un paio di settimane fa, quando è stato presentato il progetto della Superleague, c’è stata quasi una sollevazione popolare al grido, tra le altre cose, di “il calcio è dei tifosi“.
Sono questi i tifosi cui appartiene il calcio? Gli ultras?
Quelli che ricattano giocatori e società? Quelli che nel tempo libero riempiono le cronache giudiziarie?
Quelli che hanno contestato il giorno della sua ultima partita a San Siro una leggenda vera come Paolo Maldini (colpevole, secondo la loro mente distorta, di aver mancato loro di rispetto dopo la finale di Champions a Istambul per non aver accettato di scusarsi con loro, e anzi per averli sfanculizzati come ampiamente meritavano).
Se veramente è così, beh, spiace dirlo, ma il calcio non ha futuro.

Bene ha fatto Maldini, ancora una volta, a prendere le distanze da questa gentaglia ed a chiarire che “nessuno al di fuori del Milan può decidere chi gioca e chi rinnova. Certe scelte competono all’allenatore per quanto riguarda il campo e al club per le questioni contrattuali“.
Il passo successivo è però fare in modo che queste scene non debbano più ripetersi e che a nessuna delegazione di ultras sia consentito, per nessun motivo, di accedere a giocatori, squadre o società per tentare di porre le loro condizioni.
Per quanto mi riguarda, occorre anche fare in modo che non sia consentito loro di accedere alle partite, a meno che non lo facciano rispettando le stesse regole che devono rispettare tutti gli altri tifosi, quelli veri.
Se il calcio non riesce a liberarsi degli ultras e continua ad accettare i loro ricatti è destinato a finire, e a finire male.

A questo punto una breve storia edificante: nel 2014, dopo l’eliminazione della squadra dalla coppa Italia, una cinquantina di ultras dell’Olimpia Milano (stiamo parlando di basket, per chi non lo sapesse), ha pensato bene di irrompere durante un allenamento della squadra per contestare (in particolare ce l’avevano con il presidente Livio Proli e con Alessandro Gentile) e chiedere chiarimenti sull’impegno della squadra. (vi ricorda qualcosa?)
(Cito, solo per dovere di cronaca, la voce secondo cui alla base di questa voglia di contestare ci fosse anche il fatto che la società avesse ritirato i pass gratuiti concessi in altri tempi ai capi ultras, costringendoli quindi a pagare il biglietto per assistere alle partite).
L’allenamento è stato interrotto per circa tre quarti d’ora, c’è stato un confronto (anche duro) con alcuni giocatori, poi anche grazie all’intervento della polizia i 50 fenomeni sono stati allontanati.
La differenza però è nel finale. Da quel confronto non voluto con gli ultras sono scaturiti daspo, denunce e diffide. Con la società in prima fila.
Non ci sono moltissime notizie in internet su come è finita la storia. Il basket è purtroppo considerato uno sport minore, per cui si riesce a sapere tutto anche sulla marca di carta igienica usata da Cristiano Ronaldo, ma su vicende come questa, che dal punto di vista dello sport in generale dovrebbero avere comunque un certo peso, si trova poco o niente.
A quanto pare i daspo sono stati revocati, con la motivazione che si trattava di un allenamento e non di una partita aperta al pubblico a pagamento e che non ci sono stati scontri fisici (motivazioni a parer mio un po’ eccepibili, ma tantè).
Le denunce sono rimaste, e se non è dato conoscerne l’esito, una cosa è certa: chi ha avuto la fortuna di andare al Forum a vedere una partita dell’Olimpia negli ultimi anni, ha potuto notare quanto la curva degli ultras dell’Olimpia, com’è come non è, si è ridotta ad una sparuta compagnia di scappati di casa (gente ben informata mi dice che in alcune partite molto sentite per non sembrare i quattro gatti che sono, sono costretti a farsi prestare gente dagli ultras di altri sport).
Per anni, fino al 2019, i quattro gatti di cui sopra hanno esposto un inutile e fastidioso striscione che recava la scritta “Via Pioli e Portaluppi”. Ma di fatto la società si è limitata a d ignorarli e le loro file si sono assottigliate sempre di più, mentre è continuamente aumentato il numero dei tifosi che affollavano il Forum.
Quindi allontanare certe gente si può, basta volerlo.

La supermegafantalega

La sollevazione di scudi contro questa ipotesi di superlega europea del calcio è totale, compatta, variegata, trasversale e monolitica. Al punto che mi viene quasi voglia di tifare perché si faccia davvero.
Al punto che mi viene voglia, almeno questo, di fare il solito ragionamento per punti, come al solito in ordine sparso.

  • La mia opinione personale è che si tratta di una forzatura per tentare di imporre condizioni più stringenti sulle regole della attuale Champions e sulla riforma prontamente lanciata dalla UEFA (estensione a 36 squadre, girone unico con almeno 10 partite garantite per ciascuna squadra, accesso agli ottavi tramite piazzamento nel girone per le prime 8 e tramite playoff per le piazzate tra il 9° e il 24° posto, etc.). Non a caso la data di inizio della Superlega non è stata fissata, ma si sono limitati a scrivere “prima possibile”.
    Ci sono margini di trattativa e i club coinvolti sanno che le sanzioni minacciate resteranno solo delle minacce.
  • Sin da quando è stata annunciata la Superlega, tutti, a partire dalla superficialissima stampa italiana, hanno cominciato a parlare di modello NBA. Ovviamente non c’entra un cazzo con l’NBA. ma proprio niente.
    Se proprio si vuole fare un paragone con il basket, bisogna guardare all’attuale Eurolega (che Florentino Perez conosce bene, perché l’ha anche vinta un paio di volte).
  • No, non è una cosa di ricchi contro i poveri. E’ una cosa di ricchi, i club fondatori, contro altri ricchi, FIFA UEFA e varie leghe nazionali.
  • I tanto citati valori fondativi del calcio non saranno certo difesi da UEFA E FIFA. Avete presente il FAIR PLAY finanziario e come è stato applicato? Avete presente i mondiali 2022 e come sono stati assegnati?
  • Stupisce (ma non troppo) che anche Salvini sia contrario. In fondo la secessione delle regioni squadre ricche dovrebbe essere il suo pane (ed è ancora alla base dello statuto del suo partito).
  • Ma quelli che si dicono contrari in nome di un calcio in cui anche la Marapollese (Cit.) possa sognare di vincere un giorno la Champions, dove sono stati negli ultimi anni?
    Agevolo a titolo dimostrativo l’elenco delle vincitrici delle ultime 10 edizioni:
    2010-2011   Barcellona
    2011-2012   Chelsea
    2012-2013   Bayern Monaco
    2013-2014   Real Madrid
    2014-2015   Barcellona
    2015-2016   Real Madrid
    2016-2017   Real Madrid
    2017-2018   Real Madrid
    2018-2019   Liverpool
    2019-2020   Bayern Monaco
  • Non penso che la UEFA squalificherà dalla Champions di quest’anno Real Chelsea e City. significherebbe non giocare le semifinali e la finale, rinunciando agli introiti delle televisioni e degli sponsor e assegnando d’ufficio la coppa al PSG. Sarebbe decisamente contrario ai valori fondativi del calcio moderno.
  • Ipotizziamo invece che l’UEFA decida di ripescare al volo le squadre eliminate nei turni precedenti dalle squadre squalificate. Il problema è che se per una delle semifinali, quella del PSG, si potrebbe ripescare il Borussia Dortmund (eliminato ai quarti dal City) per l’altra si dovrebbero ripescare le squadre eliminate dal Real e dal Chelsea, che sono rispettivamente il Liverpool (eliminato ai quarti dal Real) e il Porto (eliminato ai quarti dal Chelsea). Ma anche il Liverpool ha aderito alla Superleague, per cui bisognerebbe ripescare il Lipsia (eliminato agli ottavi).
    Però questo significherebbe annullare retroattivamente sin dagli ottavi tutte le partite giocate dalle squadre che hanno aderito alla Superleague, e per assurdo Atalanta e e Borussia Monchengladbach (eliminate rispettivamente da Real e City) potrebbero chiedere di essere ripescate e che si rigiocassero i quarti.
  • Allo stesso modo, non credo proprio che le tre italiane coinvolte nella Superleague possano essere squalificate dal campionato in corso. Né che possano essere non ammesse al prossimo.
    Significherebbe o giocare le prossime 7 giornate senza le partite delle tre squadre con più seguito (Chi lo dice a Sky e DAZN?), o fare giocare tutte le partite regolarmente, con Milan Inter e Juve consapevoli però che i loro risultati non conteranno niente.
    E poi come si regolano con le avversarie delle tre squadre?
    Danno il 3-0 a tavolino a tutte? E lo fanno solo per le prossime partite, o retroattivamente anche per tutte quelle giocate finora?
    O congelano la classifica attuale e chiudono di fatto il campionato 7 giornate prima?
    Come farebbero poi a far finta che sia un campionato con una parvenza di regolarità?
  • E come la mettiamo con i diritti appena acquistati per il prossimo campionato? Siamo sicuri che DAZN possa essere interessata a pagare la cifra che ha offerto per un campionato senza le tre squadre più seguite?
    E che offerta potrebbe fare Sky per il famoso pacchetto 2, sapendo di perdere comunque la stragrande maggioranza dei suoi abbonati?
    Alla fine i valori fondanti del calcio moderno avranno la meglio.
  • E tutto questo solo per la serie A italiana.
    Pensate cosa succederebbe nel campionato spagnolo senza Real, Barcellona e Atletico Madrid. O nella premier League senza Liverpool, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Tottenham, Manchester United. Chi li guarderebbe?
  • Chi guarderebbe i prossimi Mondiali senza la maggior parte dei campioni che adesso giocano nelle squadre della Superlega?
  • C’è davvero qualcuno che pensa che pur di giocare nelle rispettive nazionali, tutti questi giocatori possano chiedere di essere trasferiti in squadre che non possono permettersi il loro ingaggio?
  • E ora parliamo del Milan, che in tutto questo baillamme è comunque la cosa che mi sta più a cuore. Non sono particolarmente contento del fatto che abbia deciso di imbarcarsi in questa impresa, facendo tra l’altro comunella con la Juvemerde e con l’Intermerda.
    Non mi piace, ma mi sforzo di capirne le ragioni.
    Innanzitutto, in un progetto del genere, che si propone di coinvolgere le squadre con maggiore prestigio Europeo, il Milan non poteva essere escluso. Certo, se la nostra proprietà avesse detto di no, sarebbe stato un gesto forte, fortissimo.
    Ma avrebbe anche significato che, nel remoto caso in cui la Superleague decollasse, il Milan avrebbe dovuto pietire di anno in anno uno dei 5 accessi supplementari rischiando di stare per anni fuori dal giro (soprattutto quello economico) e il fondo Elliot non è una Onlus.

A proposito di Eurolega di Basket, stasera l’Olimpia gioca la prima partita dei Playoff contro il Bayern. Inutile dire che ho già un po’ di ansietta.

Su ieri sera

Ieri sera sono successe due cose interessanti ed una storica. A voi la scelta su quale sia l’una e quali le altre. Insomma, ci siamo capiti.

In ordine di tempo, la prima è il pareggio del Milan in Europa league, contro una squadra di livello decisamente scarso, con due gol annullati, un gol preso al 93° alla fine di un azione il cui la quaterna arbitrale stava già pensando alla birrata post-partita, giocando in modo preoccupantemente insulso per qualità ed intensità.
Possiamo cercare scuse nel fatto che, per l’ennesima volta, la formazione era abbondantemente rimaneggiata, e che qualcuno avrà avuto ancora da smaltire le scorie mentali della figuraccia rimediata sabato contro lo Spezia, ma si tratta comunque di scuse.
La Stella Rossa vista ieri correva la metà dello Spezia di sabato, eppure siamo riusciti a segnare due gol solo grazie a un autogol e a un rigore. E a regalare loro la speranza di passare il turno con un pareggio nel finale che francamente non ci voleva.

La seconda, decisamente migliore, è l’ennesima vittoria in Euroleague dell’Olimpia Milano, che quest’anno sta facendo una stagione veramente straordinaria.
Lo so, negli ultimi anni sull’Olimpia ho scritto pochissimo rispetto al passato. Un po’ per scaramanzia, un po’ per pigrizia. Ma ho sempre e comunque seguito la squadra, andando spesso, quando si poteva, a vederla al Forum, e quella di quest’anno è veramente una corazzata.

La terza è l’atterraggio di Perseverance su Marte. E su questo, veramente, c’è poco da dire.
Ho una certa, molte cose che adesso sono comuni, fanno parte di quello che quando avevo l’età di mia figlia (primi anni ’80, per intendersi), si vedevano solo nei telefilm di fantascienza. Basti pensare a cosa si può fare oggi con uno smartphone.
Magari quando mia figlia avrà l’età che ho io adesso i viaggi spaziali saranno un’esperienza più comune. E se sarà così, un tassello del progresso che avrà portato a quel punto è stato piantato ieri sera.

In sintesi

Pareggio che non fa male a nessuno, ma a noi non fa neppure troppo bene.
Perché sì, siamo di nuovo in serie positiva, ma stasera forse si sarebbe potuto osare di più, invece ho visto un po’ di quello che in gergo cestistico si chiama braccino corto.
La mancanza di Zlatan, e di altri elementi di esperienza in campo e fuori, ogni tanto giustamente si fa sentire. Immagino che anche loro si faranno sentire domani a Milanello. Fa tutto parte del percorso di crescita.

Parlando di basket, visto che ci siamo, grande soddisfazione dall’Olimpia, di cui non scrivopiù molto ma che resta una passione, e che stasera ha vinto in casa del Maccabi all’ultimo tiro del supplementare. Questo sì che si è il contrario del braccino corto.

Giusto un paio di banalità su Arsenal-Milan

A testa alta il mio prestigiosissimo belino.
Sta roba che abbiamo perso, ma a testa alta, quindi va tutto bene, ha rotto il cazzo.
Ha rotto il cazzo per la nazionale di rugby.
Ha rotto il cazzo per l’Olimpia un Eurolega.
Ha rotto il cazzo per il Milan.
E fidatevi, a testa alta e cazzo rotto non si va lontano.
Io a fine mese porto a casa uno stipendio (che non arriva vivo a metà del mese dopo, ma questa è un’altra storia).
Lo stipendio me lo devo guadagnare, e per farlo lavoro. Anche se non mi va. Anche se non mi piace.
Quello che segue è un dialogo immaginario a titolo di esempio.
“Amore, come è andata oggi?”
“Uh, bene tesoro, mi hanno licenziato, ma comunque sono uscito a testa alta”
“Oh, amore, sei il mio eroe!”
“Oh, tesoro, scopiamo”
“Sììììì, ma a testa alta”

INTERMEZZO DI BESTEMMIE A CASO

Breve considerazione sulla papera di Donnarumma:
Ha 19 anni e certe cose capitano anche a portieri con il doppio della sua età. Anzi, diciamo pure che probabilmente quel tiro lì la maggior parte degli altri portieri, se guardate bene, neppure l’avrebbero parato.
Poi sì, la respinta è venuta decisamente di merda e la palla è entrata in porta. Ma se la respinta fosse andata dove tutti vorremmo che fosse andata adesso parleremmo dell’ennesima paratona. E se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata un carretto.
Invece sfiga ha voluto che la palla dopo la respinta abbia preso un effetto diabolico e sia tornata indietro per finire in porta, sull’altro palo. Roba che a volerla rifare non ci si riesce.
Per cui non rompete il cazzo a me e a lui.
E se c’è qualcuno che ritiene che Donnarumma è sopravvalutato vada a tifare una squadra più adatta alle sue competenze calcistiche.
I cugini lo accoglieranno a braccia aperte.

INTERVALLO PECORECCIO

L’Arsenal è più forte e più attrezzato. Non ci sono cazzi.
Però io mi ricordo il Milan di tre mesi fa.
Questo Milan avrebbe dovuto fare un vero miracolo per passare il turno.
Non l’ha fatto. Ma già il fatto che molti l’abbiano ritenuto possibile, fa tutta la differenza del mondo.
Amen.
Non sono contento, e su quella cosa del “a testa alta” ho già espresso il mio parere, ma non facciamone una tragedia. Gli ostacoli fanno parte del percorso.
Si inciampa, ci si rialza e si riparte. Ho fiducia in Gattuso, lui sa come si fa.

PAUSA DI RIFLESSIONE

Wellbeck e l’arbitro di porta sono pronti per la Juvemerda. Fossi Marotta ci farei un pensierino (e magari l’ha già fatto).

PAUSA THE CALDO

Parliamo di un po’ di singoli.
Kalinic non si può vedere in campo. Francamente.
Ci sono anche altri giocatori che non c’entrano molto con una squadra che vuole crescere, e che sicuramente vedremo andare via senza alcun rimpianto, ma lui è il peggiore, perché lui è quello che dovrebbe, per blasone e per esperienza, fare la differenza in meglio.
Su Andrè Silva invece penso che meriti ancora fiducia. Non fosse altro per l’età. Però se al primo minuto avesse centrato la porta invece che sparacchiare a lato non voglio neanche pensare cosa sarebbe potuto succedere.
Borini ieri ha fatto una grande partita, per i suoi standard, e non si può certo criticarlo. ma sono convinto che se al suo posto ci fosse stato Calabria avremmo comunque visto un’altra partita.
Ma ricordiamoci, se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata un carretto.

Buona la quarta.

Vi aspettavate le solite quattro righe sul Milan?

E invece no, sono un ragazzo pieno di sorprese e quindi oggi parlo dell’Olimpia.

Lo so, era un bel pezzo che non ne scrivevo.

Ormai questo sembrava essere quasi un blog monotematico. In realtà un tempo non era così, ma sono tante le cose di cui, per un motivo o per l’altro, ho quasi smesso di scrivere qui, ritrovandomi a parlare quasi esclusivamente del Milan.

Ma torniamo a bomba.

Io non sono tra quelli che, alla notizia dell’arrivo di Pianigiani, si sono strappati le vesti. Ero al Forum ad assistere alle ultime partite dei playoff l’anno scorso. Lì sì che c’era da strappare qualcosa.

Ma anche questa è un’altra storia.

Non volevo scrivere di questo, ma della partita vista ieri sera. Di una squadra che inspiegabilmente ha, ad un certo punto, un blocco. Comincia a sbagliare in difesa e soprattutto a sbagliare in attacco e in poco meno di sei minuti finisce sepolta da uno svantaggio di 15 punti. La stessa squadra che tutto d’un tratto supera quel blocco ed in quattro minuti recupera tutto lo svantaggio e, alla fine vince anche la partita.

Cose non da poco, signori miei.

Cose non da poco.

Soprattutto se fatte da una squadra che quest’anno ha nuovamente rivoluzionato completamente la propria rosa, oltre a cambiare allenatore, e che arriva da una stagione sostanzialmente fallimentare.

Mamma butta la pasta

L'Olimpia aveva bisogno di una scossa, devo dire che ieri c'è stata.
Via il parrucchiere Bucchi, arriva finalmente un allenatore vincente. C'è da capire quanto l'età e i tanti anni lontano dalla panchina si faranno sentire, ma d'acchito mi viene da pensare che se c'è un uomo in grado di gettare le fondamenta per un progetto vincente quello è lui.
Dan Peterson è la storia del basket milanese, non so se riuscirà a recuperare una stagione che stava inesorabilmente finendo alle ortiche, ma se i giocatori dovessero avere dopo questa notizia anche un solo quarto dell'entusiasmo che stanno avendo i tifosi, possiamo almeno sperare di vederli, finalmente, sputare sangue sul parquet.

"Non avrei fatto questa scelta per un’altra squadra, ma solo per l’Olimpia: farò questo passo con grande cuore."

ADDENDUM: per i non tifosi, questo entusiasmo non è facilmente comprensibile. Ma essere tifoso significa abbandonare la propria razionalità per sostituirla con un paio di colori, quelli della maglia (in questo caso la canotta).
Il tifoso non vede quello che vedono tutti gli altri, cioè la scelta di scaricare un allenatore (secondo me pessimo, per la scarsa qualità del gioco data alla squadra e per i risultati nelle partite che contano veramente) in un momento in cui comunque siamo secondi in campionato. Il tifoso vede il ritorno in panchina di un uomo che è stato leggenda.
E' come il ritorno di Goldrake.
E' come rivedere il capitano in mezzo alla difesa (questa è per i fratelli milanisti).
E' una di quelle cose che tutti, nei momenti di crisi, hanno certamente sognato, pur sapendo che fosse impossibile. In questo caso sta succedendo, lasciatemi nel sogno, sperando che il risveglio non sia troppo brusco.